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CAIVANO, telenovela “Orgoglio Campano”. Carmine Piccirillo: “Non ho mai rilasciato dichiarazioni”

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CAIVANO – A mettere la pietra su questa montatura creata ad hoc ci pensa il segretario di “Noi Campani” Carmine Piccirillo che a questo gioco squallido non ci sta. Praticamente il suo nome così come la sua figura è stata tirata in ballo ad arte forse per destabilizzare quella che potrebbe essere la futura coalizione di Simone Monopoli laddove le sue riserve si dovessero sciogliere a favore della candidatura. Evidentemente chi ha tirato su questa “sceneggiata napoletana”, ha come unico obiettivo annientare l’ex sindaco per motivi personali o professionali, di certo non politici, visto che in quest’inciucio di politica non c’è assolutamente nulla.

Il segretario di “Noi Campani”, finita l’era da sindaco di Simone Monopoli, in realtà dichiara di non aver mai rilasciato dichiarazioni dicendo di non voler fare alleanze con “Liberi Cittadini” e siccome ritiene Minformo, l’unico organo degno di nota, indipendente e neutrale, ha deciso di porre fine alla querelle con delle sue vere dichiarazioni, infatti davanti ai nostri taccuini dichiara: “Non ho mai rilasciato alcuna dichiarazione a nessun organo di stampa, è evidente che tutta questa storia sia stata una montatura architettata da chi nella politica riesce a tirare su solo i propri interessi. Non sono così stupido da precludere alleanze con qualcuno, a maggior ragione con “Liberi Cittadini” senza che questi abbiano mai tirato in ballo il nome del gruppo politico a cui appartengo. Allo stato attuale col mio gruppo siamo fermi, anche perché visto l’arrivo della Commissione d’Accesso, pensiamo sia prematuro parlare di accordi o coalizioni. Né tantomeno ho ripreso in pubblico Domenico Falco ma ho solo scherzato con lui quando l’ho incontrato sul corso dicendogli: adesso puoi anche toglierti la maschera. Pertanto posso solo asserire che sono rimasto deluso dall’uso indiscriminato che si è fatto dei mezzi di comunicazione intorno a questa storia. La famiglia Piccirillo si è sempre contraddistinta sul territorio non per scopi politici ma per la sua bravura e arguzia nel mondo imprenditoriale e commerciale. Tanto è vero che se oggi io sono una persona realizzata lo devo solo al mondo del lavoro e non a quello politico. Mi spiace che tali strumentalizzazioni abbiano indotto l’amico Pasquale Mennillo ad adirarsi nei nostri confronti, tuttavia spero che anche lui sia stato vittima di tale “imbroglio” e che magari da qui a poco possa leggere anche le sue smentite, visto che il tono riportato dal blog locale, non appartiene assolutamente all’ex Presidente del Consiglio. Piuttosto, recriminando con tutte le mie forze la mia appartenenza politica vicina al progetto Monopoli, dico solo che attualmente sono rammaricato di non essere stati in grado di portare a termine il nostro mandato e di non aver avuto il modo di rappresentare le istanze del territorio in Consiglio comunale, del resto spero vivamente che questa storia finisca qui una volta e per tutte”.

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De Luca: “Da Meloni una performance volgare studiata a tavolino”

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Quella della Meloni a Caivano è stata “una performance un po’ volgare studiata a tavolino. Ha fatto tutto lei. Abbiamo avuto la conferma di una sensazione di inadeguatezza della Presidente del Consiglio per il suo ruolo, è presidente del Consiglio a sua insaputa”.
Lo ha detto, nella ormai tradizionale diretta facebook del venerdì, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
“Forse non ha capito – aggiunge – che rappresenta tutti gli italiani e si trova in una istituzione diversa da una sezione di partito”.

Il presidente della Regione spiega di voler fare “una operazione verità” sulla diatriba culminata con la frase della premier (“sono la stronza della Meloni”).
All’inizio della diretta social, De Luca ha ricordato Giacomo Matteotti e “peccato che il governo si sia dimenticato di Brescia” e “peccato che, solo due anni fa, quando c’è stato l’assalto squadrista alla Cgil nessuno abbia speso parole di condanna”. Il Governatore della Campania ha poi chiosato così: “governare non significa conquistare il bottino ma esercitare una funzione. La vicenda di Caivano parte dalla nostra manifestazione di Roma. Avverto fastidio perché parlare di queste cose significa perdere tempo”.

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“Se fossi Giorgia avrei fatto una Delphinia migliore e avrei speso meno soldi”

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CAIVANO“Io se fossi Dio non sarei mica stato a risparmiare avrei fatto un uomo migliore” cantava il poeta e cantautore Giorgio Gaber. Io se fossi stato Giorgia Meloni avrei fatto un Delphinia migliore. A partire dal nome. Avrei accettato la scelta di Pino Daniele se fosse stata rivolta al Teatro o al centro culturale polifunzionale che dovrà nascere al posto di “Caivano Arte” ma vuoi vedere che non esista un personaggio sportivo di origini campane che sia vissuto raggiungendo prestigiosi traguardi a cui si poteva dedicare il centro sportivo appena riqualificato? Ma questo è la più irrisoria delle osservazioni che si potesse fare, rispetto ai tanti proni elogi che si leggono da ieri attraverso le pagine e i profili social dei tifosi della Premier Meloni.

Un’altra riflessione da dover fare in quanto caivanese è quella che chiunque, qualsiasi Amministrazione, comunale, provinciale o regionale che sia, con 52 milioni da spendere in deroga a qualsiasi codice degli Appalti o diritto Amministrativo, fosse stato in grado di realizzare, forse anche meglio, ciò che la Meloni ha promesso e mantenuto.

Non so gli altri, ma io sono abituato a ragionare con la testa e a non recepire nulla come straordinario se non lo è realmente nei fatti. La vera riqualificazione di Caivano non passa attraverso il Delphinia né tanto meno attraverso le strutture sportive che si andranno a realizzare. Che ben vengano lavori di riqualificazione per dotare la cittadinanza di strutture sportive e ricreative ma è giusto ribadire che nessuno sta regalando nulla a nessuno. Anzi. Per certi versi e per certe organizzazioni, Caivano è diventato un’opportunità oltre che un business.

La riqualificazione dell’ex Delphinia, oltre a quanto già esistente, di nuovo ha visto la realizzazione di due campi da tennis, tre campi da padel, un’area skating, un’area dedicata al Parkour e un campo di soft soccer e la riqualificazione del Parco Urbano “Cuore di Caivano”, è costato ai contribuenti italiani circa 13 milioni di euro.

La riqualificazione del Delphinia attraverso un bando di gara indetto nel 2018, dall’allora Commissario Vincenzo De Vivo e gestito attraverso la CUC del Provveditorato di Napoli fu assegnato ad un ATI che all’interno del proprio progetto prevedeva un investimento privato di 5,8 milioni di euro, dove era inclusa anche la realizzazione di un parco acquatico con tanto di acquascivoli e piscina con onde artificiali.

È di pochi giorni fa la notizia che il TAR ha dato ragione al Comune di Caivano sulla decadenza dell’assegnazione poiché in virtù degli atti di vandalismo accaduti negli anni della pandemia, l’ATI vincitore della gara aveva formulato un reintegro del progetto che passava da 5,8 milioni a 8 milioni di euro sempre di investimento da parte dei privati. Quindi no a 8 milioni di euro da parte dei privati, si a 13 milioni di soldi pubblici.

In poche parole, oggi si fa l’elogio alla Premier Meloni che non solo ha pieni poteri rispetto a qualsiasi Amministrazione di decidere delle sorti di un territorio ma che rispetto a chi ha tentato, nonostante tutti i limiti del caso, di riqualificare quello stesso impianto, ha investito soldi pubblici e speso anche di più, sottraendo, almeno fino ad ora, lavoro, manodopera e manovalanza al territorio caivanese.

Ieri mi sono recato personalmente all’apertura del “Centro Pino Daniele” e devo ammettere di aver respirato aria di regime. I cittadini caivanesi, proprietari del bene – è meglio ricordarlo sempre ma è ancor meglio se tutti i cittadini lo ricordassero sempre – venivano ricevuti dagli operatori delle fiamme oro, radunati in gruppetti, allineati e coperti, guidati, come se si fossero recati ad un museo e privati della libertà di poter girare tra le aree riqualificate del centro.

Ad ogni passo, i caivanesi accorsi e curiosi di vedere quanto di buono fatto dal Governo, si sono dovuti sorbire le raccomandazioni e il richiamo continuo al senso civico che i ragazzi guida non lesinavano nei confronti dei visitatori.

“Questo è un bene riqualificato per Voi, mi raccomando sappiate custodire questi spazi” – “Lì è vietato entrare” – “Non si può entrare nei campetti” – “Vietato entrare in piscina se non si è in gruppo” – “Mi raccomando seguite le guide senza calpestare le aiuole”. Queste sono alcune frasi che ho ascoltato ieri mentre allineato e coperto in fila, ho dovuto far valere il peso della stampa libera per essere, appunto, libero di poter perlustrare il “mio” bene, il “mio” parco senza ingerenze alcune e senza dovermi sentire un troglodita privo di senso civico mentre alcuni ragazzini dovevano formarmi in tal senso. Ma nel contempo ho pensato anche a tutti i cittadini caivanesi accorsi lì e che si sono sentiti violentati nella propria libertà come mi sono sentito io ieri pomeriggio.

Spero che la gestione di questi tre anni da parte di “Sport e Salute” e delle “Fiamme Oro” si ammorbidisca dando sempre più la percezione di un bene restuito alla collettività e non sottratto alla cittadinanza caivanese.

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Caivano. Meloni replica a De Luca: “Continueremo a passeggiare, se sono questi i risultati”

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Questa mattina, la Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha inaugurato il centro sportivo di Caivano nato sulle ceneri dell’ex Delphinia. Con la Premier anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e il ministro degli Interni Matteo Piantedosi
Ad accogliere Meloni, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il prefetto Michele di Bari, il commissario Fabio Ciciliano ed il coordinatore della commissione prefettizia al Comune Filippo Dispenza.
Le operazioni di riqualificazione della struttura sono state condotte dagli uomini del Genio militare dell’Esercito italiano. Oltre alla piscina vi sono anche campi da calcio, da tennis e padel. Accanto: un parco pubblico che è stato completamente bonificato e risistemato dai carabinieri della forestale. Si procederà anche al recupero dell’area teatro, che sorgerà al posto del ex Teatro Arte di Caivano di via Necropoli, destinata a diventare un polo culturale da 500 posti e che prenderà il nome di “Pino Daniele”.
Intanto, non sono mancate le proteste seppur pacifiche nei confronti della Premier, da parte dell’associazione “Casamia” contro l’abbattimento delle case abusive.

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